I DISTURBI DEL SONNO E IL RUSSAMENTO

Il sonno è un evento molto importante nella giornata di ciascuno di noi. Durante il sonno il nostro cervello si rigenera eliminando le scorie del suo metabolismo, riorganizzando gli eventi vissuti durante la giornata e riordinando la memoria come in puzzle. Ecco perché dopo una buona dormita la mente ci appare fresca e pronta per iniziare la giornata. Durante il sonno quindi, il cervello non “dorme”, ma lavora attivamente per rigenerarsi e prepararsi ad una nuova giornata. Qualsiasi elemento perturbatore guasta questo delicato meccanismo e l’organismo ne risente manifestando

  • aumento della sonnolenza diurna
  • diminuita capacità di concentrazione
  • deficit di memoria
  • alterazioni del tono dell’umore
  • minor rendimento scolastico o lavorativo
  • rischio di colpi di sonno durante momenti di monotonia in situazioni inadeguate, quali la guida di un’auto.

Il russamento è una spia di un malfunzionamento nel delicato meccanismo del sonno che fa parte del grosso capitolo delle OSA o Apnee Ostruttive del Sonno. È uno dei più comuni disturbi del sonno, causa di microrisvegli involontari dei quali il soggetto può non essere consapevole, dovuti all’ostruzione delle alte vie aeree e che rende il sonno diventa frammentato e non ristoratore. Le cause possono essere diverse: l’età avanzata, il sovrappeso o l’obesità, il consumo di alcolici e sedativi, la scorretta posizione assunta mentre si dorme, i disturbi nasali, malformazioni delle arcate dentali. Questo provoca un collasso dei muscoli orofaringei che cadono su sé stessi ostruendo le vie aeree.

La diminuzione di ossigeno provoca il microrisveglio attraverso il quale i muscoli riprendono il loro tono, il respiro si normalizza e il sonno riprende, almeno fino a quando un’altra caduta dei muscoli faringei causa la ricomparsa dell’apnea e così via durante la notte, fino a 30/40 eventi per ora nei casi gravi.

Il russamento è fonte di disturbo anche per il partner di letto, e  spesso è lui che insiste e convince il paziente a recarsi dal medico.

La diagnosi viene fatta con l’ausilio di semplici apparecchiature chiamate poligrafi che permettono di registrare l’attività  respiratoria durante una notte comodamente nel proprio letto, e di quantificare l’entità del fenomeno.

Laddove possibile, modificando gli stili di vita e riducendo il sovrappeso si possono ottenere dei miglioramenti, ma spesso è necessario intervenire con dispositivi che permettano ai muscoli faringei di non collassare.

I dispositivi attualmente in uso sono:

 la CPAP, un dispositivo costituito da una maschera collegata attraverso un tubo corrugato ad una macchina che insuffla aria sotto pressione non appena i muscoli orofaringei collabiscono

I MAD o dispositivi di avanzamento mandibolare, prodotti da ditte specializzati e fabbricati su misura attraverso due impronte del tutto simili a quelle che l’odontoiatra utilizza per le comuni protesi.

Vengono portati la notte e regolati dall’odontoiatra secondo necessità e sono molto confortevoli

Naturalmente la diagnosi deve essere fatta da un odontoiatra che sia anche un esperto nella medicina del sonno. Infatti, la sintomatologia vista all’inizio, legata ad un sonno non ristoratore può nascondere altre patologie del sonno ben più importanti e il russamento essere una semplice comorbidità. Da qui la necessità di rivolgersi ad un esperto in medicina del sonno che abbia completato un iter universitario ben specifico.

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